VIP personaggi coi fiocchi...

di Barone Gabriele 20/03/09

 

questi sono alcuni Cavalieri al Merito del Lavoro o il fior fiore della nostra economia e della nostra società cioè praticamente quelli che dovrebbero essere i modelli e gli esempi per le nuove generazioni ,cioè quelli per cui dire ai nostri figli : vedi se ti impegni e sarai bravo un giorno potresti essere cosi .... blasonato ,riconosciuto,acclamato,strapagato 

E' sicuramente un problema mondiale ,i furbi si sa sono dappertutto ma qui in Italia  la media è molto elevata .

E qui da noi esiste un fatto che altrove non c'e' : nonostante sappiamo di loro certe cose e certi atteggiamenti a dir poco disdicevoli questi personaggi non diminuiscono il loro potere e il loro fascino,anzi l'aumentano.

Italiani , una volta si diceva brava gente ....

P.S.

MI SCUSO CON TUTTI I PERSONAGGI CHE PER MOTIVI DI SPAZIO E TEMPO NON RIESCO AD INSERIRE IN QUESTA LISTA, MA COMPRENDETEMI, SIETE VERAMENTE TANTI ....  TROPPI ...  


CALISTO TANZI

Calisto Tanzi
Calisto Tanzi

 Cavaliere del Lavoro-1984

 

Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte-1988

 

Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana-1999

Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri(D'Alema)

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Proprietario di numerose società, tra cui Parmalat da lui fondata nel 1961 ed ex del Parma Football Club.

Venne arrestato nel 2003 nell'ambito delle inchieste sul crack Parmalat. Dagli atti dei processi in corso appare come Calisto Tanzi fosse riuscito a creare un sistema perverso dal quale per anni tutti hanno tratto la propria convenienza (politici, banche, giornali) eccetto i piccoli investitori, sui quali si sono riversati gli enormi costi di un'esposizione debitoria accumulatasi negli anni senza essere frenata da nessuno dei soggetti istituzionalmente deputati a vigilare sulla solidità patrimoniale della Parmalat (Consob, Banca d'Italia, società di rating, società di revisione).

Il 18 dicembre 2008 viene condannato in primo grado a 10 anni di reclusione che  (OVVIAMENTE) non sconterà in carcere per raggiunti limiti di età.

 

 

 


SILVIO BERLUSCONI

Silvio Berlusconi (con il suo "collega")
Silvio Berlusconi (con il suo "collega")

Cavaliere dell' Ordine al Merito del  Lavoro-1977 nominato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone

 

 

 

 1991 riceve laurea honoris causa in ingegneria gestionale dall'Università della Calabria

 

 2003 a New York, gli è stato consegnato il premio "Statista dell'anno" dalla Anti-Defamation League

 

2006 negli Stati Uniti d'America , durante l'annuale celebrazione del "saluto alla Libertà", la Intrepid Foundation, ente privato statunitense, lo ha insignito del premio Libertà Intrepid 2006 per «la coraggiosa leadership contro il terrorismo».

 

2006 gli viene riconosciuto il premio "Madonnina d'oro" offerto dalla Comunità Incontro di Don Gelmini per il contributo personale dato alla ricostruzione di alcune strutture in Bolivia e in Thailandia, dopo lo tsunami.

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12 PROCESSI CHIUSI
2 assoluzioni con formula dubitativa
-Fondi neri Medusa
-Tangenti alla guardia di finanza  ( "insufficienza probatoria")

 

2 assoluzioni perche' il fatto non sussiste piu' reato :l'imputato se l'è depenalizzato(falso in bilancio)
-All Iberian/2
-Sme -Ariosto/2

2 processi chiusi con reato estinto per intervenuta amnistia
-Falsa testimonianza sulla P2
-Falso in bilancio sui terreni di Macherio

5 prescrizioni ,grazie alle attenuanti generiche,che si concedono ai colpevoli ,non agli innocenti
-All Iberian/1 (finanziamento illecito a Craxi)
-caso Lentini (falso in bilancio con prescrizione dimezzata dalla riforma Berlusconi),
-bilanci Fininvest 1988-’92 (idem come sopra),
-1500 miliardi di fondi neri nel consolidato Fininvest (come sopra),
-Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati)

 

e dulcis in fundo INCREDIBILE 1assoluzione con formula piena !!!! 
-Caso Sme-Ariosto

 

5 PROCESSI IN CORSO (corruzione Saccà, corruzione senatori, corruzione giudiziaria Mills, fondi neri Mediaset, Telecinco in Spagna) ovviamenti tutti sospesi grazie alla sua bella leggina Lodo Alfano IN ATTESA CHE ARRIVI LA PRESCRIZIONE....

 

Le leggi ad personam sono 16: decreto Biondi, Tremonti, rogatorie, falso in bilancio, Cirami, Maccanico-Schifani, ex-Cirielli, Gasparri, salva-Rete4, Frattini, condoni fiscale e ambientale, Pecorella, bloccaprocessi, Alfano, prossimamente intercettazioni

 

il tutto in data gennaio 2009 .....


EMILIO RIVA

Emilio Riva
Emilio Riva

Emilio Riva è il proprietario dell’ILVA, il più grande stabilimento siderurgico d’Europa.

 

Emilio Riva è anche uno dei “capitani coraggiosi” che hanno dato vita alla CAI per salvare l’Alitalia

 

L’ILVA è da anni sotto osservazione, monitoraggio, processo…. insomma è un problema grave e mortale per la città di Taranto e dintorni perché da sola emette il 92% di tutta la diossina emessa in Italia, l’8% di quella emessa in tutta Europa

A causa della contaminazione da diossina vengono abbattuti capi di bestiame, a causa della diossina i bambini si avvelenano bevendo il latte materno…

Invece di nutrirsi, ad ogni poppata si avvelenano un po’. Perché a Taranto i neonati che bevono latte materno, bevono anche diossina. Lo rivelano le analisi commissionate dall’associazione di volontariato “Bambini contro l’inquinamento“.
Analisi secondo cui la concentrazione di diossina e pcb (policlorobifenili, composti chimici contenenti cloro e tossici quanto la diossina), rilevata in tre campioni di latte materno di altrettante mamme è risultata superiore di 25 volte alla dose tollerabile giornaliera, stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Sotto accusa soprattutto le emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico Ilva. “La diossina ce la ritroviamo ovunque” dice Giuseppe Merico, pediatra e presidente dell’associazione. “I risultati sui campioni di latte materno confermano i nostri sospetti. Adesso aspettiamo risposte concrete dalle istituzioni“. - tratto da Medicina Live
ma cosa centra quindi l’inquinamento prodotto dall’Ilva con il cosidetto salvataggio dell’Alitalia?
forse nulla, però il ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo (industriale nel settore petrolchimico) ha recentemente e in silenzio cambiato i membri della commissione che avrebbero dovuto fornire l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), una carta necessaria per la prosecuzione dell’attività. I nuovi tecnici sono “di sua fiducia” (cioè del ministro).
I nuovi tecnici non hanno ancora svolto alcun lavoro probabilmente ma hanno già anticipato che le emissioni dello stabilimento rientrano nei limiti…
e l’Alitalia? non mi sembra tutto questo affare, ma se è il prezzo da pagare per farsi cambiare una commissione per la valutazione ambientale e per far prendere posizione all’Italia contro il protocollo di Kyoto, fino al punto che Berlusconi e la Prestigiacomo hanno minacciato il veto a qualsiasi decisione europea in merito….
l’ILVA negli ultimi quattro anni ha prodotto utili per 2 miliardi e mezzo di euro perché le leggi italiane le permettono quello che in nessun altro paese d’Europa le sarebbe concesso in termini di emissioni inquinanti e per chi vive a 
 Taranto e’ più facile prendere un tumore che l’influenza
.....FORSE UN PO MENO UTILI E UN PO PIU INVESTIMENTI IN SICUREZZA.......NO?!?

VALENTINO ROSSI

dal sito  http://riprediamocilitalia.blogspot.com/

 

QUANDO IL FISCO E' UMANO......CON GLI EVASORI.

IN AMERICA GLI AVREBBERO DATO L'ERGASTOLO INVECE IN ITALIA:

Il campione di MotoGp Valentino Rossi dovrà pagare al fisco un totale di 35 milioni di euro per gli anni dal 2001 al 2006, mentre dalla prossima dichiarazione dei redditi il pilota pagherà come contribuente italiano, dopo anni di residenza a Londra.
E' quanto ha annunciato oggi da Rossi, insieme ai vertici dell'Agenzia delle entrate, in una conferenza stampa tenuta a Pesaro, dopo che l'estate scorsa il fisco gli aveva contestato una sanzione di oltre 100 milioni di euro per evasione fiscale.
"Sono contento di come si sta risolvendo la vicenda", ha detto Rossi. "E' una cifra alta ma è più importante essere tranquilli, sereni e felici", ha aggiunto il pilota che è apparso di ottimo umore e molto poco pentito.
"Sia io che l'Agenzia delle entrate avevamo lo stesso obiettivo: farmi tornare in Italia", ha detto il pilota, anticipando la sua decisione di trasferire la sua residenza da Londra all'Italia. Dove, esattamente, il pilota vincitore di sette mondiali non lo sa ancora. "Di sicuro non a casa della mamma. Ormai sono grande", ha scherzato.
Per l'anno 2007 Rossi presenterà, quindi, una dichiarazione fiscale come contribuente italiano a tutti gli effetti.
L'accordo raggiunto tra l'ex campione e gli agenti del fisco prevede una quota di 19 milioni di euro per gli anni dal 2001 al 2004. La cifra restante è invece relativa al biennio 2005-2006.
"Le tasse sono così, bisogna pagarle", ha detto ancora Rossi. Di sconto da parte del fisco, però, non ha voluto sentire parlare, preferendo definire l'accordo un "percorso tecnico".
"Avevo già deciso di tornare in Italia. Non potevo tornare ed avere problemi con il fisco italiano", ha detto, ammettendo che la vicenda ha avuto un notevole effetto negativo sulla sua concentrazione e sul suo morale. Di un vero pentimento, però, alla fine neanche l'ombra.
"Non mi pento delle scelte passate ... mi sento pulito con me stesso e con la mia coscienza".
PRIMA RATA IN PAGAMENTO ENTRO IL 19 FEBBRAIO
Il fisco aveva contestato una multa di 112 milioni di euro al mago delle due ruote di Tavullia, che oggi ha però definito la sanzione prospettata "una provocazione per cominciare a trattare".
Lo Stato aveva intentato un procedimento nei confronti di Rossi per l'evasione di 60 milioni di euro di guadagni, non dichiarati tra il 2000 e il 2004 grazie alla decisione di Rossi di spostare la sua residenza nella capitale britannica. Tra Irpef, Irap e Iva sarebbero state evase imposte per 43,7 milioni di euro che, sommate alle sanzioni e agli interessi, portavano l'ammontare complessivo ai 112 milioni richiesti dal fisco.
Quello di Valentino Rossi è il maggior accertamento con adesione relativo a persone fisiche concluso dall'Agenzia delle Entrate. Relativamente agli anni dal 2001 al 2004, il pilota verserà la somma complessiva di 18,9 milioni di cui 13,71 di maggior imposta, 4,18 di sanzioni e 1,35 di interessi.
Il pagamento avverrà in 12 rate trimestrali di 1,57 milioni di euro l'una, aumentate degli interessi di rateazione. La prima rata sarà pagata entro il 19 febbraio.
AGENZIA DELLE ENTRATE RINGRAZIA IL PILOTA
Nonostante la cifra dell'accordo annunciato sia quindi di gran lunga inferiore a quella richiesta inizialmente, il direttore dell'agenzia delle Entrate Massimo Romano ha negato che questo possa inviare un segnale negativo nei confronti dei contribuenti che ogni anno pagano quanto dovuto. Al contrario, ha ringraziato apertamente il motociclista.
"Voglio ringraziare Rossi per la linearità e la correttezza delle sue scelte. E' importante instaurare un sistema collaborativo con i contribuenti", ha detto Romano, sottolineando che la procedura adottata nei confronti del pilota è identica a quella usata nei confronti di qualsiasi cittadino.
"Lo sconto sulle sanzioni (ottenuto da Rossi) è previsto dalla legge", gli ha fatto eco il direttore centrale dell'unità accertamenti del fisco Villiam Rossi, che ha dovuto più volte interrompere il suo intervento a causa di una rumorosa protesta organizzata da alcuni dipendenti della Agenzia delle entrate fuori della sala conferenza per manifestare per il rinnovo del contratto.
Invece delle solite bandiere di sostegno, infatti, il pilota ha trovato ad attenderlo fuori dalla sede del fisco di Pesaro striscioni dei dipendenti che hanno un contratto ormai scaduto da tempo e hanno colto l'occasione per esporre le proprie ragioni davanti alla selva di giornalisti presenti

BETTINO CRAXI

da Il Fatto Quotidiano _Peter Gomez 29 dicembre 2009

Craxi, Letizia Moratti e l'insulto agli elettori

La decisione del sindaco di Milano, Letizia Moratti, di intitolare una via o un parco pubblico a Bettino Craxi è destinata a segnare un'epoca. Potremmo spendere centinaia di parole per ricostruire, con carte e testimonianze alla mano, i molti crimini contro la cosa pubblica commessi
dall'ex segretario del Psi, morto latitante in Tunisia. O potremmo ricordare un suo celebre
intervento in Parlamento in cui, nel luglio del 1993, lui stesso ammetteva che durante gli Settanta, Ottanta e Novanta si era "diffusa nel paese, nella vita delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni una rete di corruttele grandi e piccole", dimenticandosi però di aggiungere come né lui, né gli altri leader politici (spesso a pieno titolo complici del sistema), avessero fatto nulla per cercare d'invertire la rotta.

Ma il punto oggi è un altro. Al di là del contenuto delle sentenze, a Milano, come nel resto d'Italia, una parte rilevante dei cittadini (probabilmente la maggioranza) ritiene Craxi un politico corrotto. E questa
pessima reputazione è diffusa anche tra chi considera l'ex segretario del garofano uno dei pochi parlamentari italiani di quegli anni dotati di respiro e leadership internazionale. 
Per questo la scelta di Letizia Moratti segna un'epoca. Dimostra infatti che
le nostre classi dirigenti sono sempre più scollegate dal Paese. E che, anche quando sono al governo, non hanno nessuna intenzione di prendere decisioni condivise, ma preferiscono adottare provvedimenti che dividono, invece che unire. Il fatto poi che una presa di posizione del genere arrivi dal sindaco di una città in cui ancora tutti ricordano come, durante gli anni della Milano da bere, le casse del comune fossero vuote perché ogni appalto pubblico (vedi, ad esempio, la costruzione della metropolitana, in cui il pentapartito si spartiva le mazzette con il Pci) costava il doppio del normale a causa del sovrapprezzo delle tangenti, non può che spaventare. 

In Italia, spiega la Banca Mondiale, la corruzione costa ai cittadini circa 50 miliardi di euro l'anno.
Una parte importante del denaro dei contribuenti se ne va per foraggiare cacicchi, pseudo imprenditori, burocrazie e amministrazioni (corrotte) di destra e di sinistra. Erigere monumenti, o intitolare vie, a chi è diventato simbolo di questo modo di governare (male), non è insomma solo un insulto all'etica o alla morale. Ma all'intelligenza (e alle tasche) degli elettori.

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da leggere anche Il bottino di Bettino :come e quanto rubava di Marco Travaglio


GIUSEPPE CIARRAPICO

http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Ciarrapico

Giuseppe Ciarrapico (Roma, 28 gennaio 1934) è un imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano.

 

Ciarrapico è stato nel 1974 condannato dal pretore di Cassino, gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”, sentenza confermata in Cassazione.[2]

Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione,[3] ridotti in cassazione a 3 anni,[4] per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Inquisito anche per lo scandalo della Safim-Italsanità, il 18 marzo 1993 viene spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entra a Regina Coeli il 21 marzo, insieme a Mauro Leone, figlio dell'ex Presidente della Repubblica e dirigente dell'AS Roma con la gestione Ciarrapico. I due vengono ricoverati nell'infermeria del carcere, mentre la società sportiva sprofonda nel caos. Il 24 aprile dello stesso anno a Ciarrapico vengono concessi gli arresti domiciliari.

L'11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Nel 2000, dopo sette anni, Ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali.

Nel 1996 è condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo.[5] Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in "detenzione domiciliare" per motivi di salute.[6] La condanna è stata confermata dalla Cassazione.[7] Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza.

Attualmente Ciarrapico - attraverso una complessa catena societaria - possiede la partecipazione di controllo del gruppo Eurosanità SpA, avente tra i soci di minoranza l'imprenditore Carlo Caracciolo e la famiglia Miraglia, che gestisce fra l'altro tre cliniche private a Roma (tra le quali il Policlinico Casilino), due strutture di ricovero per anziani a Fiuggi, due società di catering, tre società finanziarie, il "Bar Rosati" di Roma, e numerosi quotidiani locali, tra i quali i più venduti sono Ciociaria Oggi, Latina Oggi e Nuovo Oggi Molise (mentre, tra gli altri, si annoverano anche Nuovo Oggi Castelli, Nuovo Oggi Guidonia e Nuovo Oggi Viterbo), che fanno capo a due società editoriali: Nuovo Oggi srl, ed Editoriale Oggi srl.

Alla fine degli anni novanta era sbarcato in Sicilia, con il quotidiano Oggi Sicilia, ma l'esperienza è durata solo tre anni. La sua ingerenza nei confronti dei direttori dei giornali di sua proprietà è pressante, e spesso è entrato in rottura con loro, portandoli alle dimissioni: gli ultimi casi sono stati quelli di Angelo Perfetti che nel 2006 si è dimesso dalla direzione di nove giornali del gruppo[8] e nel 2007 di Gianni Tomeo, che ne aveva preso il posto.[9]

Ha due figli, Tullio - oggi direttore generale del Gruppo Eurosanità SpA, facente capo allo stesso Ciarrapico, a Carlo Caracciolo e alla famiglia Miraglia - e Micaela, che per alcuni anni ha diretto la casa di cura Quisisana e che è sposata con il noto radiologo romano Giovanni Simonetti.

Alle elezioni politiche del 2008, Ciarrapico si è candidato nel Lazio al Senato della Repubblica con il Popolo della Libertà, su richiesta di Berlusconi e nonostante il parere contrario di Alleanza Nazionale[10]. Durante la campagna elettorale ha suscitato polemiche anche a livello europeo una intervista in cui ha affermato di non aver mai rinnegato il fascismo.[11][10][12] Ciarrapico è stato poi eletto. È componente della commissione industria, commercio e turismo.

 

da wikipedia 29/12/2009

LUIGI CESARO

NICOLA COSENTINO

da http://www.annalisamelandri.it/dblog/articolo.asp?articolo=655 del 14/09/08

 

Nicola Cosentino; E’  bene ripeterlo questo nome. Egli viene citato  nelle confessioni di Gaetano Vassallo, l’imprenditore legato sia  alla Camorra che a Forza Italia e che, con complicità e appoggi di vario tipo e di vario livello,   ha di fatto “avvelenato” una regione, la Campania per 20 lunghissimi anni, dal 1987 al 2008. Confessioni  raccolte dai due giornalisti de l’Espresso Gianluca Di Feo ed Emiliano Fittipaldi, e pubblicate sul numero in edicola del settimanale.

 
E’ bene ricordare anche che Nicola Cosentino,  già cocordinatore regionale di Forza Italia in Campania, è attualmente sottosegretario di Stato all’ Economia  e alle Finanze nel Governo di Silvio Berlusconi.
Tra le complicità e gli appoggi denunciati da Gaetano Vassallo a livello politico spiccava proprio quella di  Nicola Cosentino,  che avrebbe svolto la funzione di controllore della  società ECO4 dei fratelli Orsi, Sergio e Michele.
 
Michele, il “Salvo Lima della Camorra”,  come lo ha definito Roberto Saviano,  fu ucciso a Casal di Principe a giugno,  pochi giorni dopo aver preso la decisione di raccontare ai magistrati della direzione distrettuale Antimanfia tutto quello che sapeva sullo smaltimento dei rifiuti e sulle connivenze tra politica e mafia nella zona di Mondragone, dopo quanto già raccontato in precedenza e che costituiva parte integrante di un’inchiesta che aveva già prodotto arresti eccellenti.  Politica e mafia. Cosentino e la Mafia. Una relazione che ricorre spesso, anche nella confessione di Gaetano Vassallo, egli stesso tesserato di Forza Italia, che racconta di come lo stesso  Cosentino abbia ricevuto una volta una busta con una tangente di 50mila euro da parte di Sergio Orsi. E di come il boss Berando Cirillo, in un’altra occasione avesse parlato di Cosentino come uno dei “rappresentanti del Clan Bidognetti” da appoggiare  in occasione della sua candidatura alla provincia negli anni ’80. L’ordine di organizzargli un incontro elettorale veniva proprio da Francesco Bidognetti, “lo zio”,  condannato all’ergastolo nel processo Spartacus.
 
Successivamente Cosentino, pedina politica nelle mani della Camorra,  dovette  adeguarsi alle scelte strategiche, volte per lo più al controllo territoriale, che venivano fatte dai clan dall’alto e quindi  fu costretto ad  “avvantaggiare  solo il gruppo Schiavone” al posto di quello dei Bidognetti, nel grande affare della spazzatura, come denuncia ancora  Vassallo.
C’è da dire che sia Nicola Cosentino che Sergio Orsi, (attualmente sotto protezione dopo l’omicidio del fratello al quale però era  stata negata la scorta)  hanno smentito in due dichiarazioni separate i fatti raccontati dal Vassallo. Nicola Cosentino ha detto che si dimetterà soltanto se la magistratura accerterà che egli abbia commesso realmente i reati dei quali è accusato.  Parole non nuove in Italia. Intanto potrebbe continuare a fare il politico per anni.
Ma ci sono troppe coincidenze e particolari che non possono non far sorgere dubbi. In  primo luogo l’omicidio di Michele Orsi e il mistero della sua scorta negata. Le prime dichiarazioni di Orsi hanno permesso l’inchiesta che poi condusse in carcere il  presidente del consorzio Ce4, Giuseppe Valente e  alcuni consiglieri comunali di Mondragone e nella quale compariva come indagato lo stesso sindaco di Mondragone Ugo Conte, e un deputato di AN  Mario Landolfi, nome che appare anche nelle dichiarazioni di Gaetano Vassallo (Qui il dossier della Guardia di Finanza).
Poi la stessa perquisizione effettuata nelle abitazioni dei due giornalisti autori dell'inchiesta e nella sede de l’Espresso dalla Guardia di Finanza, dopo la pubblicazione del dossier, perquisizione che la redazione del settimanale ha giudicato come una “minaccia alla libertà di stampa e una violazione palese della recente sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo, che sancisce la tutela del diritto di cronaca e di critica”.
 
Intanto non era un mistero per nessuno che nel casertano la spazzatura fosse diventata un affare di primo livello al quale, chi più, chi meno partecipava. La confessione di Vassallo, al di là dei nomi (alcuni dei quali come quello di Cosentino meritevoli di memoria) e dei fatti,  va letta soprattutto per capire come e chi in 20 anni hanno trasformato la regione Campania non solo in un enorme discarica a cielo aperto ma soprattutto in un deposito di veleni e sostanze chimiche pericolosissime, sopra le quali sono state versati cumuli e cumuli di rifiuti, legalmente e non.
 
Esiste il reato di disastro ambientale nel nostro paese che però non rende giustizia né al territorio né alle vittime inconsapevoli che lo abitano e che chissà quali conseguenze hanno subito,  subiscono e subiranno sulla loro salute da un tale sistematico, criminale  e continuativo avvelenamento di aria, acqua e suolo. Si tratta di un crimine ignobile perpetrato ai danni di una popolazione, che   per troppo tempo è stato vittima di  politici corrotti, malviventi, imprenditori del Nord, e affaristi senza scrupoli. Una popolazione che quando decide di alzare la testa e protestare, come sta facendo in questi mesi,  viene intimorito con l’esercito per le strade da quello stesso governo che localmente Nicola Cosentino rappresenta

MASSIMO MARIA BERRUTI

GAETANO PECORELLA


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Commenti: 1
  • #1

    Yany (giovedì, 12 luglio 2012 16:43)

    Many thanks for details