di Barone Gabriele 20/03/09
questi sono alcuni Cavalieri al Merito del Lavoro o il fior fiore della nostra economia e della nostra società cioè praticamente quelli che dovrebbero essere i modelli e gli esempi per le nuove generazioni ,cioè quelli per cui dire ai nostri figli : vedi se ti impegni e sarai bravo un giorno potresti essere cosi .... blasonato ,riconosciuto,acclamato,strapagato
E' sicuramente un problema mondiale ,i furbi si sa sono dappertutto ma qui in Italia la media è molto elevata .
E qui da noi esiste un fatto che altrove non c'e' : nonostante sappiamo di loro certe cose e certi atteggiamenti a dir poco disdicevoli questi personaggi non diminuiscono il loro potere e il loro fascino,anzi l'aumentano.
Italiani , una volta si diceva brava gente ....
P.S.
MI SCUSO CON TUTTI I PERSONAGGI CHE PER MOTIVI DI SPAZIO E TEMPO NON RIESCO AD INSERIRE IN QUESTA LISTA, MA COMPRENDETEMI, SIETE VERAMENTE TANTI .... TROPPI ...
Cavaliere del Lavoro-1984
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte-1988
Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana-1999
Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri(D'Alema)
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Proprietario di numerose società, tra cui Parmalat da lui fondata nel 1961 ed ex del Parma Football Club.
Venne arrestato nel 2003 nell'ambito delle inchieste sul crack Parmalat. Dagli atti dei processi in corso appare come Calisto Tanzi fosse riuscito a creare un sistema perverso dal quale per anni tutti hanno tratto la propria convenienza (politici, banche, giornali) eccetto i piccoli investitori, sui quali si sono riversati gli enormi costi di un'esposizione debitoria accumulatasi negli anni senza essere frenata da nessuno dei soggetti istituzionalmente deputati a vigilare sulla solidità patrimoniale della Parmalat (Consob, Banca d'Italia, società di rating, società di revisione).
Il 18 dicembre 2008 viene condannato in primo grado a 10 anni di reclusione che (OVVIAMENTE) non sconterà in carcere per raggiunti limiti di età.
Cavaliere dell' Ordine al Merito del Lavoro-1977 nominato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone
1991 riceve laurea honoris causa in ingegneria gestionale dall'Università della Calabria
2003 a New York, gli è stato consegnato il premio "Statista dell'anno" dalla Anti-Defamation League
2006 negli Stati Uniti d'America , durante l'annuale celebrazione del "saluto alla Libertà", la Intrepid Foundation, ente privato statunitense, lo ha insignito del premio Libertà Intrepid 2006 per «la coraggiosa leadership contro il terrorismo».
2006 gli viene riconosciuto il premio "Madonnina d'oro" offerto dalla Comunità Incontro di Don Gelmini per il contributo personale dato alla ricostruzione di alcune strutture in Bolivia e in Thailandia, dopo lo tsunami.
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12 PROCESSI CHIUSI
2 assoluzioni con formula dubitativa
-Fondi neri Medusa
-Tangenti alla guardia di finanza ( "insufficienza probatoria")
2 assoluzioni perche' il fatto non sussiste piu' reato :l'imputato se l'è depenalizzato(falso in bilancio)
-All Iberian/2
-Sme -Ariosto/2
2 processi chiusi con reato estinto per intervenuta amnistia
-Falsa testimonianza sulla P2
-Falso in bilancio sui terreni di Macherio
5 prescrizioni ,grazie alle attenuanti generiche,che si concedono ai colpevoli ,non agli innocenti
-All Iberian/1 (finanziamento illecito a Craxi)
-caso Lentini (falso in bilancio con prescrizione dimezzata dalla riforma Berlusconi),
-bilanci Fininvest 1988-’92 (idem come sopra),
-1500 miliardi di fondi neri nel consolidato Fininvest (come sopra),
-Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati)
e dulcis in fundo INCREDIBILE 1assoluzione con formula piena !!!!
-Caso Sme-Ariosto
5 PROCESSI IN CORSO (corruzione Saccà, corruzione senatori, corruzione giudiziaria Mills, fondi neri Mediaset, Telecinco in Spagna) ovviamenti tutti sospesi grazie alla sua bella leggina Lodo Alfano IN ATTESA CHE ARRIVI LA PRESCRIZIONE....
Le leggi ad personam sono 16: decreto Biondi, Tremonti, rogatorie, falso in bilancio, Cirami, Maccanico-Schifani, ex-Cirielli, Gasparri, salva-Rete4, Frattini, condoni fiscale e ambientale, Pecorella, bloccaprocessi, Alfano, prossimamente intercettazioni
il tutto in data gennaio 2009 .....
Emilio Riva è il proprietario dell’ILVA, il più grande stabilimento siderurgico d’Europa.
Emilio Riva è anche uno dei “capitani coraggiosi” che hanno dato vita alla CAI per salvare l’Alitalia
L’ILVA è da anni sotto osservazione, monitoraggio, processo…. insomma è un problema grave e mortale per la città di Taranto e dintorni perché da sola emette il 92% di tutta la diossina emessa in Italia, l’8% di quella emessa in tutta Europa
A causa della contaminazione da diossina vengono abbattuti capi di bestiame, a causa della diossina i bambini si avvelenano bevendo il latte materno…
Invece di nutrirsi, ad ogni poppata si avvelenano un po’. Perché a Taranto i neonati che bevono latte materno, bevono anche diossina. Lo rivelano le analisi commissionate dall’associazione di volontariato “Bambini contro l’inquinamento“.Analisi secondo cui la concentrazione di diossina e pcb (policlorobifenili, composti chimici contenenti cloro e tossici quanto la diossina), rilevata in tre campioni di latte materno di altrettante mamme è risultata superiore di 25 volte alla dose tollerabile giornaliera, stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità.Sotto accusa soprattutto le emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico Ilva. “La diossina ce la ritroviamo ovunque” dice Giuseppe Merico, pediatra e presidente dell’associazione. “I risultati sui campioni di latte materno confermano i nostri sospetti. Adesso aspettiamo risposte concrete dalle istituzioni“. - tratto da Medicina Live
dal sito http://riprediamocilitalia.blogspot.com/
QUANDO IL FISCO E' UMANO......CON GLI EVASORI.
IN AMERICA GLI AVREBBERO DATO L'ERGASTOLO INVECE IN ITALIA:
da Il Fatto Quotidiano _Peter Gomez 29 dicembre 2009
Craxi, Letizia Moratti e l'insulto agli elettori
La decisione del sindaco di Milano, Letizia Moratti, di intitolare una via o un parco pubblico a Bettino
Craxi è destinata a segnare un'epoca. Potremmo spendere centinaia di parole per ricostruire, con carte e testimonianze alla mano, i molti
crimini contro la cosa pubblica commessi
dall'ex segretario del Psi, morto latitante in Tunisia. O potremmo ricordare un suo celebre intervento in Parlamento in cui, nel luglio del 1993, lui stesso ammetteva che durante gli Settanta, Ottanta e Novanta si era "diffusa nel paese, nella vita delle istituzioni e delle pubbliche
amministrazioni una rete di corruttele grandi e piccole", dimenticandosi però di aggiungere
come né lui, né gli altri leader politici (spesso a pieno titolo complici del sistema), avessero fatto nulla per cercare d'invertire la rotta.
Ma il punto oggi è un altro. Al di là del contenuto delle sentenze, a Milano, come nel resto d'Italia, una parte rilevante dei cittadini (probabilmente la maggioranza) ritiene Craxi un politico
corrotto. E questa pessima reputazione è diffusa anche tra chi considera l'ex segretario del
garofano uno dei pochi parlamentari italiani di quegli anni dotati di respiro e leadership internazionale.
Per questo la scelta di Letizia Moratti segna un'epoca. Dimostra infatti che le nostre classi dirigenti sono sempre più scollegate dal
Paese. E che, anche quando sono al governo, non hanno nessuna intenzione di prendere decisioni condivise, ma preferiscono adottare
provvedimenti che dividono, invece che unire. Il fatto poi che una presa di posizione del genere
arrivi dal sindaco di una città in cui ancora tutti ricordano come, durante gli anni della Milano da bere, le casse del comune fossero vuote perché ogni appalto pubblico (vedi, ad esempio, la
costruzione della metropolitana, in cui il pentapartito si spartiva le mazzette con il Pci) costava il doppio del normale a causa del sovrapprezzo delle tangenti, non può che
spaventare.
In Italia, spiega la Banca Mondiale, la corruzione costa ai cittadini circa 50 miliardi di euro l'anno.Una parte importante del denaro dei
contribuenti se ne va per foraggiare cacicchi, pseudo imprenditori, burocrazie e amministrazioni (corrotte) di destra e di sinistra. Erigere monumenti, o intitolare vie, a chi è diventato simbolo
di questo modo di governare (male), non è insomma solo un insulto all'etica o alla morale. Ma all'intelligenza (e alle tasche) degli elettori.
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da leggere anche Il bottino di Bettino :come e quanto rubava di Marco Travaglio
http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Ciarrapico
Giuseppe Ciarrapico (Roma, 28 gennaio 1934) è un imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano.
Ciarrapico è stato nel 1974 condannato dal pretore di Cassino, gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”, sentenza confermata in Cassazione.[2]
Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione,[3] ridotti in cassazione a 3 anni,[4] per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Inquisito anche per lo scandalo della Safim-Italsanità, il 18 marzo 1993 viene spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entra a Regina Coeli il 21 marzo, insieme a Mauro Leone, figlio dell'ex Presidente della Repubblica e dirigente dell'AS Roma con la gestione Ciarrapico. I due vengono ricoverati nell'infermeria del carcere, mentre la società sportiva sprofonda nel caos. Il 24 aprile dello stesso anno a Ciarrapico vengono concessi gli arresti domiciliari.
L'11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Nel 2000, dopo sette anni, Ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali.
Nel 1996 è condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo.[5] Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in "detenzione domiciliare" per motivi di salute.[6] La condanna è stata confermata dalla Cassazione.[7] Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza.
Attualmente Ciarrapico - attraverso una complessa catena societaria - possiede la partecipazione di controllo del gruppo Eurosanità SpA, avente tra i soci di minoranza l'imprenditore Carlo Caracciolo e la famiglia Miraglia, che gestisce fra l'altro tre cliniche private a Roma (tra le quali il Policlinico Casilino), due strutture di ricovero per anziani a Fiuggi, due società di catering, tre società finanziarie, il "Bar Rosati" di Roma, e numerosi quotidiani locali, tra i quali i più venduti sono Ciociaria Oggi, Latina Oggi e Nuovo Oggi Molise (mentre, tra gli altri, si annoverano anche Nuovo Oggi Castelli, Nuovo Oggi Guidonia e Nuovo Oggi Viterbo), che fanno capo a due società editoriali: Nuovo Oggi srl, ed Editoriale Oggi srl.
Alla fine degli anni novanta era sbarcato in Sicilia, con il quotidiano Oggi Sicilia, ma l'esperienza è durata solo tre anni. La sua ingerenza nei confronti dei direttori dei giornali di sua proprietà è pressante, e spesso è entrato in rottura con loro, portandoli alle dimissioni: gli ultimi casi sono stati quelli di Angelo Perfetti che nel 2006 si è dimesso dalla direzione di nove giornali del gruppo[8] e nel 2007 di Gianni Tomeo, che ne aveva preso il posto.[9]
Ha due figli, Tullio - oggi direttore generale del Gruppo Eurosanità SpA, facente capo allo stesso Ciarrapico, a Carlo Caracciolo e alla famiglia Miraglia - e Micaela, che per alcuni anni ha diretto la casa di cura Quisisana e che è sposata con il noto radiologo romano Giovanni Simonetti.
Alle elezioni politiche del 2008, Ciarrapico si è candidato nel Lazio al Senato della Repubblica con il Popolo della Libertà, su richiesta di Berlusconi e nonostante il parere contrario di Alleanza Nazionale[10]. Durante la campagna elettorale ha suscitato polemiche anche a livello europeo una intervista in cui ha affermato di non aver mai rinnegato il fascismo.[11][10][12] Ciarrapico è stato poi eletto. È componente della commissione industria, commercio e turismo.
da wikipedia 29/12/2009
da http://www.annalisamelandri.it/dblog/articolo.asp?articolo=655 del 14/09/08
Nicola Cosentino; E’ bene ripeterlo questo nome. Egli viene citato nelle confessioni di Gaetano Vassallo, l’imprenditore legato sia alla Camorra che a Forza Italia e che, con complicità e appoggi di vario tipo e di vario livello, ha di fatto “avvelenato” una regione, la Campania per 20 lunghissimi anni, dal 1987 al 2008. Confessioni raccolte dai due giornalisti de l’Espresso Gianluca Di Feo ed Emiliano Fittipaldi, e pubblicate sul numero in edicola del settimanale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Pecorella
http://www.youtube.com/watch?v=BQT0Osp5fA8&feature=player_embedded
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Yany (giovedì, 12 luglio 2012 16:43)
Many thanks for details