sono in vacanza,bello rilassato con la famiglia naturalmente .Mia moglie compra un giornale "vanity fair" e leggo ...

NON FACCIAMO DI PATRIZIA D'ADDARIO UNA MARTIRE - di Enrico Mentana

La «festa» a Parigi, la curiosità della stampa estera e gli errori di quella italiana.

 

A me pare che i due protagonisti non si possano per ora lamentare: il Cavaliere resta saldo in sella e può persino ironizzare, ma non troppo, sulla sua focosità privata, e la D’Addario vive una stagione da star, di emblema della libertà non solo sessuale.
Lei mi chiede di parlare di Patrizia: che in effetti passa per una specie di eroina, di Mata Hari della democrazia. Come se si fosse calata nel letto dell’Odiato Tiranno al solo scopo di mostrarlo nella sua vera luce, e accelerarne il tramonto. Ognuno di noi ha il diritto e il dovere di riflettere sullo stile di vita del premier e di trarne poi le conclusioni che crede alla prossima tornata elettorale. Ma è un po’ strano che si traggano conclusioni morali pesanti – che ci stanno eccome, beninteso – su Silvio Berlusconi, e poi invece si sorvoli disinvoltamente sui comportamenti di colei che lo ha incastrato, registrando l’incontro intimo per cui era stata ingaggiata come tante altre volte. Nessun moralismo: la professione di Patrizia D’Addario, che i mezzi di informazione elevano all’etichetta di «escort», c’è ed è per definizione la più antica del mondo. Ma è ben diversa da quella di paladina dello Stato di diritto o di martire della Repubblica.
Dico questo perché mi sembra si sia passata un bel po’ la misura, soprattutto in occasione di quella specie di festa allestita a Parigi, tra maschere di Berlusconi e camerieri in maglietta del Milan, in cui la D’Addario ha fatto da ospite d’onore. È vero che sta sfruttando il famoso quarto d’ora di celebrità. È vero anche che i media di tutto il mondo sono sempre stati famelicamente attratti da queste inguaiatrici dei potenti (pensate a Monica Lewinsky). Ci sta tutto: però con giudizio, ricordando di chi stiamo parlando, e chi stiamo facendo parlare. Lei parla come una vittima del regime costretta all’esilio, con gli stessi toni di un Cesare Battisti (quand’era anche lui a Parigi).
Esagero? Purtroppo no: prendiamo Repubblica, il quotidiano che più ha scavato in questa zona oscura del Cavaliere, e leggiamo come inizia l’articolo dell’inviato a Parigi Paolo Berizzi, ottimo cronista: «Le due del pomeriggio. Un bicchiere di bevanda energetica (“Non dormo da tre giorni”). Un mazzo di giornali e un foglio di carta con il testo dell’instant-hit autobiografica, titolo My Life. Sul divano dell’albergo che la ospita in questo weekend di lavoro parigino, Patrizia D’Addario si riprende dall’ubriacatura mediatica e dal bagno di flash della serata-show al Globo. “È stata una cosa incredibile, ho capito che non sono sola, che la gente mi vuole bene, soprattutto fuori dall’Italia”, dice a Repubblica ravviando i capelli biondi e sistemandosi gli occhialoni da diva». Giudicate voi: faccio notare solo che la signora ha pronunciato queste parole meno di 24 ore dopo il suo arrivo in Francia…
Quanto alla stampa straniera, il discorso è diverso. Questo rilievo, quest’at- tenzione, ci stanno tutti. La storia è fortissima, giornalisticamente parlando. Pensate a tutto quel che è emerso, dalla festa di Noemi in poi, passando per l’annuncio di divorzio, con tutte le rivelazioni sulle feste e sulle ragazze in odore di candidatura politica, e il fiume delle intercettazioni e registrazioni che arrivavano dall’inchiesta barese. Trasferitela in qualsiasi Paese straniero, a carico del leader più forte. I giornali italiani ne parlerebbero per mesi con gusto e dovizia di particolari, come sempre fa la stampa, l’ho già detto, quando si mescolano sesso e potere, leader pubblici e vizi privati.
Questo, e nient’altro che questo, stanno facendo i media stranieri. Poi succede che i commentatori ne traggano le conseguenze, chiedendosi se Berlusconi rischia di perdere il posto o no. E qualcuno non si capacita che stia ancora lì, e gli italiani non lo caccino. Hanno il diritto sacrosanto di scriverlo, se lo pensano. Ma forse non conoscono l’Italia e i suoi abitanti, insomma noi. Divisi da 15 anni tra berlusconiani e anti-berlusconiani a prescindere, e per questo impermeabili, o quasi, anche a questo scandalo alle Cime di Rapa. Vanity Fair 32/09

sullo stesso giornale una o due pagine dopo...

 

IN VACANZA PER DIMAGRIRE:SILVIO BERLUSCONI è DAVVERO UNO DI NOI

La scelta estiva di un premier che «sembra una donna moderna»

Tutto si può dire, di Silvio Berlusconi. Che faccia i suoi interessi prima dei nostri. Che abbia gusti discutibili. Che stia occupando militarmente l’informazione. Che voglia buttare i miliardi che servirebbero alla Scuola, alla Sanità e anche alla Polizia (più pattuglie fuori dalle discoteche per impedire ai ragazzi ubriachi di mettersi al volante, per favore. Pattuglie gentili!) per costruire il Ponte sullo Stretto (ma a che cosa serve? Abbia pietà!).
Ma non si può dire che non abbia una gran dote: non ha niente di aristocratico. È la quintessenza del pop. È uno di noi. Sia detto senza un grammo d’ironia, dalla figlia di un babbo adorato e molto pop che metteva la lozione Rinova sui capelli, regalava a tutti portachiavi senza valore e salutava dicendo «Ossequi alla signora» e «Tante belle cose» .
Silvio Berlusconi è basso, tende a ingrassare e perde i capelli, proprio come noi. Con rispetto parlando, pensate che Gianni Agnelli abbia mai avuto bisogno di un dietologo? Che si sia mai fatto fare un lifting? Che si trapiantasse i capelli? Che regalasse bigiotteria? Che gli importasse qualcosa di essere amato da tutti?
Berlusconi, in vacanza, che cosa fa? Quello che farebbe chiunque di noi in un periodo in cui non convenga fare feste coi vulcani (si fa per dire). Cioè dimagrire. Tutti, tutti noi (a parte gli aristocratici nati longilinei e pochi altri privilegiati) in vacanza vorremmo dimagrire (ma in realtà ingrassiamo). Tutti noi vorremmo diventare più alti, più magri, più giovani, più sani, più belli. Tutti ameremmo avere più capelli. Tutti preferiremmo che di noi si parlasse solo bene.
L’uomo più ricco e più potente d’Italia ha un paio di settimane di vacanza, e che fa? Si riposa? Rilegge la Recherche? Vola in Australia a caccia di squali? Sorseggia Martini con Salman Rushdie sulla veranda della sua casa negli Hamptons? Macché.
Berlusconi «ha deciso di iniziare un percorso di cure per il collo, anti-stress e dimagranti direttamente a casa sua. Un suo elicottero ha prelevato a Bressanone il primario, la figlia (ehm) e il direttore sanitario della clinica Von Guggenberg (non ci credo, questa sembra inventata da Michele Serra), specializzata in riabilitazione ortopedica, terapia del dolore, dietologia», recita il Corriere della Sera della domenica, con tanto di foto dei «Dietologi in elicottero», che potrebbe essere il titolo di una nuova fiction su Italia1. Niente beauty-farm, come si era detto in un primo tempo. Perbacco, vorrei vedere: ormai la beauty-farm ce l’ha pure il barbiere sotto casa mia, Gaetano. «Dal prossimo weekend il premier tornerà a Villa Certosa, per festeggiare insieme alla famiglia il compleanno della figlia Marina il 10 agosto (sinceri auguri)», puntualizza il Corriere.
Il premier ha tanti difetti (troppi per un premier) ma è proprio umano. Affettuoso. Normale. Uno che vuole dimagrire, stare coi figli «e andare anche un paio di volte alla settimana in Abruzzo» (così avrebbe detto) per controllare che procedano bene i lavori. Sembra una donna moderna, Berlusconi. Una di noi. Una di quelle che vogliono fare tutto. Ma soprattutto dimagrire. 

Daria Bignardi su Vanity Fair n.32/2009


e allora parte la LETTERA 10/08/09

inviata a Mentana vanity fair ,Bignardi vanity fair,Bignardi era glaciale,corriere del sera,espresso,messaggero ,stampa,articolo21,

ruotolo,cittadinanza attiva,società civile

 

Egregio sig.Mentana,

ho letto il suo articolo su Vanity Fair del 5-12 agosto 2009.

Lei chiede e si chiede se non si sia passato il limite con il caso o comunque con la considerazione per la "signora" D'Addario.

Si chiede se si ha bene in mente chi sia Patrizia D'Addario ; ma io le chiedo se il vero problema non sia se “noi abitanti” abbiamo capito chi sia il signor B. e cosa sia il giornalismo nell' Italia di oggi.

P.D'Addario non ha mai nascosto né chi è ,né cosa fa : vende il suo corpo per soldi ma senza ipocrisia e troppi giri di parole.

La gente ,cioè quelli al mio livello per intenderci ( impiegato metalmeccanico ), ha capito benissimo chi è e cosa fa Patrizia D'Addario .E' una puttana ,che ,nel caso di Papi ,non ha ricevuto il compenso o il favore pattuito (aiuti per un residence) e si è vendicata come meglio ha potuto ,certo, guadagnandoci su il più possibile ”in questi 15 minuti di popolarità”.

Quello che io non capisco è come mai un personaggio come lei che dovrebbe essere uno del gotha del giornalismo attuale invece di spiegare bene come stanno le cose ,si preoccupa di mettere in guardia “noi abitanti” dalla D'Addario piuttosto che da un politico e da un sistema Paese a lui speculare che sta portando l'Italia ai livelli più bassi economici e morali.

Si ! ,la D'Addario è una escort ma,signor Mentana, c'è chi anziché il proprio corpo vende la propria mente, il proprio intelletto:non crede sia ugualmente depecrabile ?

E se a vendersi è un giornalista (mestiere di pubblica utilità come il magistrato ,l'insegnante,il vigile del fuoco etc...) non crede sia molto più dannoso per la società ?

Perdipiù chi si vende in questo modo rispetto alla D'Addario lo fa in maniera subdola,non dandolo a vedere ma nascondendosi dietro mille ghirigori e pseudo ideologie , purtroppo, vede ,sa dove si è superata la linea ,come dice lei?

Si è superata quando una moltitudine di giornalisti si è trasformata in una massa di uomini propaganda, pubblicitari e, a questo punto, mi permetto ,tra i quali anche lei signor Mentana.

Ha passato 20 anni in un'azienda che fingeva di fare informazione per far vedere che in fondo il sistema funzionava anche così ,ma l'informazione è tale se è a 360° ,mentre in mediaset (e sempre più anche rai) è a 90 ° ( per restare in tema …)

L'Informazione deve trattare tutti gli argomenti ,non solo quelli da qualche punto di vista ben calcolato.

Mi spiego: possibile che in tutti questi anni non si siano mai affrontati in tv in prima serata argomenti quali l'origine dei soldi del signor B. ,dell'impero finanziario (e non solo) più importante d'Italia?

Mai una puntata sulle singolari amicizie tra il politico ora premier e personaggi tipo Vittorio Mangano ?

Mai una puntata sul posto abusivo occupato da rete 4 e la vicenda del signor DiStefano ?

Mai notizie di critica verso il governo del padrone in tutti questi pseudo tg (che in realtà sono rotocalchi camuffati da tg) ?

Oltre al caso Englaro che le ha fatto scattare la molla, quante altre notizie non sono state affrontate che invece dovevano essere dette alla gente in orari non proibitivi ?

I giornalisti hanno il compito di informare l'opinione pubblica lealmente così da permettergli una propria crescita,una propria cultura.

Grazie a quelli come lei ora siamo caduti così in basso senza accorgercene ,sembrava ci informaste invece ci prendavate(e prendete ) per il culo.

15 anni di berlusconismo e anti-berlusconismo” come dice lei sono dovuti soprattutto a questo asservimento del giornalismo a logiche di convenienza (leggensi ruffianeria)

Vede ,le è bastato un invito ad un effettivo esponente dell'opposizione (non mi riferisco certo ai vari Fassino o D'Alema che sono opposizioni da inciucio ) per incrinare un rapporto lavorativo ;davvero in questi 20 anni non si è reso conto di quello che stava succedendo e dove stavate portando l'opinione pubblica?

Mi ripermetto di dire che o è un incompetente o è in malafede oppure non è un giornalista ma un uomo di propaganda ,un pubblicitario.

Spero di ricredermi su di lei ,ma rileggendo l'articolo di Vanity Fair le speranze non sono moltissime ma ci spero in una sua presa di coscienza.

In ogni caso rimarrò attaccato ai non molti validi giornalisti che ancora ,pur tra mille querele, ci sono in Italia.

E non creda ,non parlo da antiberlusconiano ,quello che dico vale per dx e sin che non dicono più un granchè ,io voglio sapere tutto su tutti e solo così formare la mia opinione.

La critica su molte troppe reti nazionali non è ammessa,per non parlare della carta stampata con quasi tutti i giornali schierati o di qua o di la che rispondono a logiche di potere ,con i pibblicitari come lei complici in odor di carriera.

Il caso D'Addario che in realtà è il caso Berlusconi è l'ennesima riprova (ma non certo l'ultima) che in Italia l'informazione è malatissima,solo qualche giornale è disposto ad informare gli italiani quanto ipocrita,corrotta,antidemocratica,mafiosa,schifosa,marcia sia l'attuale classe dirigente politica e non .

No , non facciamo di Patrizia D'Addario una martire ,ma l'informazione ,se fosse per Mentana , sarebbe sicuramente morta.

Si tranquillizzi sig.Mentana ,Vanity Fair non è edito da Mondadori o Einaudi ,si sbottoni,non farà la fine di Saramago ;risponda come deve rispondere a quel lettore che le chiede:si sta esagerando sulla D'Addario?

 

firmato

Gabriele Barone

Bologna

 

 

PS

al peggio non c'è mai fine.

Poche pagine dopo l'articolo di Mentana scrive la Bignardi:

Berlusconi è uno di noi .Affettuoso.Uno normale.Uno che vuole stare con i figli”

ma che brava giornalista !

Signora Bignardi ognuno è giusto abbia la propria opinione ,non so lei che concetto ha di normalità ma si occupi bene di scrivere su Dolce&Gabbana o Pippo Franco, eviti di esprimere commenti del genere su un personaggio chiamato a gestire i soldi che io pago con le tasse di tutta una vita di lavoro, un personaggio che dovrebbe rappresentare il mio Paese .

 

Uno come noi ? Normale ? Affettuoso ?!?

uno che in cambio di sesso infilava donne in liste per rappresentarmi al Parlamento o anche solo in Comune ?

Uno che fa leggi contro droga e prostituzione in pubblico mentre in privato se ne gode a iosa non certo a sue spese ?

per favore ,si vergogni e prima di esporsi con certi articoli si legga la biografia reale (non l'album virtuale “una storia italiana”) dell'uomo di cui parla ,si guardi uno di quei documentari che trasmettono solo all'estero (chissà perchè)

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